Israel Kalk
L'accesso è libero previa autorizzazione del responsabile dell'archivio secondo le regole dell'Istituto e la normativa vigente. L'archivio di Israel Kalk è costituito nella sua maggioranza dalle carte relative all'organizzazione della Mensa dei Bambini di via Guicciardini (carteggio generale, corrispondenza con le autorità e con gli internati, circolari agli oblatori, modulistica, richieste di assistenza, scritti con impressioni sulla vita che si svolgeva all'interno del Campo che Kalk appuntava su fogli sparsi note a margine, foglietti sull'attività agricola e sportiva, sul commercio, sull'insegnamento privato) e da fotografie che ritraggono i bambini durante la mensa, le feste religiose ebraiche, le gite, o altri momenti di libero svago, a cui spesso sono allegate lettere destinate agli oblatori a testimonianza di ciò che l'ente benefico svolse; sono conservate inoltre fotografie sugli alloggi di emergenza dei profughi ebrei venuti in Italia dai campi di concentramento nazisti, dopo la loro liberazione: presumibilmente l'associazione si occupava dell' assistenza a questi profughi, fino alla loro partenza per la Palestina. Con le sue carte, fotografie, cartoline illustrate, disegni sul tema dell'internamento dei profughi ebrei stranieri in Italia, questo archivio rappresenta un prezioso tassello nel vasto ambito della storia generale della Shoah. La parte relativa a Ferramonti di Tarsia è uno dei rari complessi documentari coerenti che riguardano la vita in un campo di internamento in Europa sotto il regime fascista. Il campo fu il primo di tale genere liberato dalle armate alleate nell'Europa occupata, il 14 settembre 1943. Come in ogni luogo di prigionia ebraico (si ricordi innanzitutto l'organizzazione interna del ghetto di Varsavia), pur nelle difficoltà dovute all'oppressione nazista e fascista, anche a Ferramonti si creò una vita ebraica associata, con scuole, momenti di svago collettivo, Talmud Torà, riunioni di preghiera, biblioteca, laboratori artigiani e altro. Tra i documenti, si citano: le statistiche compilate dagli internati, gli statuti delle istituzioni presenti quali il tribunale del campo, del comitato di assistenza e della sinagoga, le informazioni sulle innumerevoli attività professionali svolte ( più di 100), l'ordinamento scolastico ( di cui abbiamo la cronaca, i verbali del consiglio degli insegnanti, le circolari della direzioni ai genitori e insegnanti, disegni), le manifestazioni culturali, le festività religiose e i premiati dei concorsi letterari. Il complesso documentario è costituito sia da originali, manoscritti o dattiloscritti, che da fotocopie, ciclostilati, riproduzioni fotografiche e copie anastatiche. Salvo qualche raro caso, i documenti originali si trovano in un buono stato di conservazione, mentre le fotocopie, soprattutto quelle eseguite su carta lucida acida, stanno perdendo via via di leggibilità e necessitano perciò di un adeguato intervento di digitalizzazione, già peraltro in essere per tutto il fondo. Spesso la documentazione si presenta in forma doppia e tripla. Esistono ad esempio tre esemplari degli album fotografici relativi alla Mensa dei bambini e di Ferramonti Tarsia, che tra loro presentano minime differenze. Ciò è spiegabile col fatto che Kalk non volendo smembrare la documentazione ai fini della stesura del volume, pensò di usufruire di copie da tenere a portata di mano durante la redazione dei capitoli La documentazione è in 7 lingue diverse: italiano (la maggior parte), tedesco (buona parte), yiddish, ebraico, serbocroato, inglese e francese. La traduzione è stata fatta solo per quelle parti documentarie che Kalk intendeva pubblicare interamente in appendice.L'archivio di Israel Kalk è costituito nella sua maggioranza dalle carte relative all'organizzazione della Mensa dei Bambini di via Guicciardini (carteggio generale, corrispondenza con le autorità e con gli internati, circolari agli oblatori, modulistica, richieste di assistenza, scritti con impressioni sulla vita che si svolgeva all'interno del Campo che Kalk appuntava su fogli sparsi note a margine, foglietti sull'attività agricola e sportiva, sul commercio, sull'insegnamento privato) e da fotografie che ritraggono i bambini durante la mensa, le feste religiose ebraiche, le gite, o altri momenti di libero svago, a cui spesso sono allegate lettere destinate agli oblatori a testimonianza di ciò che l'ente benefico svolse; sono conservate inoltre fotografie sugli alloggi di emergenza dei profughi ebrei venuti in Italia dai campi di concentramento nazisti, dopo la loro liberazione: presumibilmente l'associazione si occupava dell' assistenza a questi profughi, fino alla loro partenza per la Palestina. Con le sue carte, fotografie, cartoline illustrate, disegni sul tema dell'internamento dei profughi ebrei stranieri in Italia, questo archivio rappresenta un prezioso tassello nel vasto ambito della storia generale della Shoah. La parte relativa a Ferramonti di Tarsia è uno dei rari complessi documentari coerenti che riguardano la vita in un campo di internamento in Europa sotto il regime fascista. Il campo fu il primo di tale genere liberato dalle armate alleate nell'Europa occupata, il 14 settembre 1943. Come in ogni luogo di prigionia ebraico (si ricordi innanzitutto l'organizzazione interna del ghetto di Varsavia), pur nelle difficoltà dovute all'oppressione nazista e fascista, anche a Ferramonti si creò una vita ebraica associata, con scuole, momenti di svago collettivo, Talmud Torà, riunioni di preghiera, biblioteca, laboratori artigiani e altro. Tra i documenti, si citano: le statistiche compilate dagli internati, gli statuti delle istituzioni presenti quali il tribunale del campo, del comitato di assistenza e della sinagoga, le informazioni sulle innumerevoli attività professionali svolte ( più di 100), l'ordinamento scolastico ( di cui abbiamo la cronaca, i verbali del consiglio degli insegnanti, le circolari della direzioni ai genitori e insegnanti, disegni), le manifestazioni culturali, le festività religiose e i premiati dei concorsi letterari. Il complesso documentario è costituito sia da originali, manoscritti o dattiloscritti, che da fotocopie, ciclostilati, riproduzioni fotografiche e copie anastatiche. Salvo qualche raro caso, i documenti originali si trovano in un buono stato di conservazione, mentre le fotocopie, soprattutto quelle eseguite su carta lucida acida, stanno perdendo via via di leggibilità e necessitano perciò di un adeguato intervento di digitalizzazione, già peraltro in essere per tutto il fondo. Spesso la documentazione si presenta in forma doppia e tripla. Esistono ad esempio tre esemplari degli album fotografici relativi alla Mensa dei bambini e di Ferramonti Tarsia, che tra loro presentano minime differenze. Ciò è spiegabile col fatto che Kalk non volendo smembrare la documentazione ai fini della stesura del volume, pensò di usufruire di copie da tenere a portata di mano durante la redazione dei capitoli La documentazione è in 7 lingue diverse: italiano (la maggior parte), tedesco (buona parte), yiddish, ebraico, serbocroato, inglese e francese. La traduzione è stata fatta solo per quelle parti documentarie che Kalk intendeva pubblicare interamente in appendice.
- EHRI
- Archief
- it-002845-st0006
Bij bronnen vindt u soms teksten met termen die we tegenwoordig niet meer zouden gebruiken, omdat ze als kwetsend of uitsluitend worden ervaren.Lees meer